Idee contraddittorie di pace: Bertrand Russell dal liberalismo al socialismo
Con Francesco Berti, Davide Cadeddu, Gaetano Pecora e Mario Ricciardi
«Come i cavalieri del tempo antico, anche Russell diventò presto il cavaliere errante della pace; errante proprio nel senso che fu pronto a tutte le partenze, e non ci fu iniziativa che si risparmiò quando c’era da combattere lo strazio della guerra». Seguirlo in quest’attività fervida e compassionevole con la sofferenza delle vittime della guerra diventa affascinante, soprattutto se si pone in relazione il suo pacifismo con lo sviluppo contraddittorio del suo pensiero politico, dalla Prima guerra mondiale al secondo dopoguerra, tra liberalismo e socialismo. In questa evoluzione di principi ideali, è possibile individuare tre momenti: nel primo la pace viene sacrificata alla libertà; nel secondo accade l’esatto contrario, con la libertà immolata alla pace; mentre nel terzo i valori della pace e della libertà procedono intrecciati tra loro, nel quadro di una architettura giuridica che, tuttavia, rivela l’incoerenza dei suoi presupposti.