Simone Weil e Simone de Beauvoir: il grande inganno del colonialismo
Con Mauro Trentadue, Lorenza Mantovani e Alessia Sannicolò
Mentre si trovava in Spagna, Simone Weil ha provato sulla propria pelle come il male irrompa nella storia senza grandi rulli di tamburo, ma gocciolando sulla vita quotidiana nel pieno della generale distrazione. La parola della pensatrice assume allora la postura socratica dell’ironia: il male va denunciato, ricondotto a ciò che propriamente è; più ancora quando capita lontano, quando corre il rischio di passare inosservato, magari nelle remote colonie, dove la sedicente missione civilizzatrice dell’Europa ha quasi sempre imbellettato i massacri più abominevoli della storia. Come avrebbe osservato vent’anni più tardi Simone de Beauvoir a proposito dei crimini compiuti dai francesi in Algeria: «La cosa più scandalosa in uno scandalo è il fatto che vi ci si abitui.»
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