30 oggetti raccontano la storia della Resistenza
Con Paola Boccalatte, Greta Fedele e Claudio Jampaglia. A cura di Istituto nazionale Ferruccio Parri
Se pensiamo agli oggetti conservati fra le teche dei musei di storia, viene spontaneo attribuire loro una certa attendibilità ma, al contempo, anche un’asetticità e immobilità. Tuttavia, se esposti, raccontati e maneggiati dalle persone, il loro valore evocativo aumenta, grazie al legame con coloro che li hanno vissuti. Tracce materiali, memorie e parole chiave si intrecciano in percorsi biografici ed esperienze personali, che rendono i medesimi oggetti attori sociali e testimoni tangibili di storie passate.
Si mette così a fuoco la grande varietà e ricchezza di musei, che, come sottolinea la curatrice Paola Boccalatte, si configurano come «comunità patrimoniali» e «musei di narrazione».
L’approfondimento della cultura materiale della Resistenza rivela la sua natura plurale, con storie di resistenza armata, deportazione, resistenza civile e opposizione politica, espressioni – utilizzando le parole del curatore Mirco Carrattieri – di «una minoranza ma di massa, legata al passato però capace di guardare al futuro, drammatica e insieme coraggiosa».
La cultura materiale introduce, quindi, a una narrazione che rifugge dai trionfalismi e che, come sottolinea il prefatore Paolo Pezzino, è in grado di avvicinare le giovani generazioni a una conoscenza non retorica, ma sostanziale, di quel complesso momento storico che resta fondamento della nostra democrazia e di cui l’imminente 80esimo anniversario può essere una significativa occasione di riscoperta e valorizzazione.