Dopo la guerra tornammo a cantare: una storia epica a Milano
Con Paolo Colombo e Giuseppe Lupo
Nella parabola privata di una famiglia, la sua, Paolo Colombo traccia un’epopea che si svolge nella cornice della Storia collettiva del nostro paese: con le sue miserie, i suoi riscatti e, nonostante tutto, i suoi squarci di grandiosità. Il romanzo "Un sogno così" inizia a Milano, nel 1952, quando la primavera arriva dolce e prepotente e il protagonista – Carlo - poco più che ventenne sfreccia con la Lambretta nel quartiere periferico del Giambellino, tra prati incolti e palazzi in costruzione, tra il fermento della rinascita e le cicatrici della guerra. Da lì il racconto si dipana e tutto – davvero tutto – ci dice lo storico dell’Università Cattolica ؘ– è importante, perché ogni tassello contribuisce alla costruzione di ciò che siamo stati. Di ciò che siamo. E di ciò che ancora potremmo essere. È così che va con la Storia e con la vita: ci siamo immersi dentro. Inevitabilmente. L’autore dialoga con lo scrittore Giuseppe Lupo, docente di letteratura contemporanea dell’Ateneo.