A forza di essere vento. La persecuzione di rom e sinti nell’Italia fascista
Con Chiara Nencioni, Dario Venegoni e Matteo Bassoli. A cura di Istituto nazionale Ferruccio Parri
«Ci mandavano a morire, ci mettevano su questi vagoni senza mangiare, senza bere, e questi rom andavano allegri, chi prendeva la fisarmonica, chi il violino, chi la chitarra e cantavano. Dicevano "Ci mandano a lavorare", invece dove li mandavano? Auschwitz!». Cosa sappiamo del Porrajmos (o Samudaripen), la persecuzione di sinti e rom perpetrata anche nel nostro Paese? Molto poco, troppo poco. Mandati a morire nei lager del Terzo Reich dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, uccisi in Croazia dai collaborazionisti Ustaša o espulsi dal confine orientale in Italia, rinchiusi in campi di concentramento lungo tutta la penisola, questa era la sorte degli "zingari". Si tratta di una storia "dal basso" che ripercorre i tanti rivoli di una vicenda negletta.