L'immaginario magico e il rigore razionale
Con Francesco Monico, Michelangelo Pistoletto e Bartolomeo Corsini
Ad essere “invulnerabile”, almeno in apparenza, è l’intreccio che plasma il mondo in cui viviamo: l’infallibilità della scienza gestita dall’élite dei competenti, la potenza della tecnica, l’economia come forza trainante – economia capitalista, ovviamente, perché “There Is No Alternative” – il pensiero calcolante e razionale. Tutto questo è, in fondo, ciò che per decadi abbiamo celebrato come progresso, ma è anche ciò che ha portato al declino della biodiversità, all’aumento della temperatura del pianeta, all’inquinamento da plastiche, alla deforestazione, ai genocidi programmati ed eseguiti con ritmi e precisione industriali, alla produzione, da parte dell’essere umano, dei mezzi che permetteranno la sua stessa distruzione. L’alternativa possibile è quella di un “pensiero al presente” individuato in quello di un certo numero di artisti, quelli che meglio captano, forse, i segnali del terrore e che servono a mettere a nudo come alla rivoluzione digitale non sia seguita alcuna rivoluzione dei rapporti di produzione.
Il libro si occupa di archetipi dell’immaginario e ci guida alla scoperta della dimensione retorica (e perciò anche narrativa). La tesi è che il XXI secolo vive di storie. Storie che abbiamo immaginato, in cui ci siamo immersi e di cui ci siamo convinti, a un certo punto, che fossero vere. O meglio: che fossero l’unica cosa vera. Il messaggio del libro è che, se sono le narrazioni a plasmare la storia umana e se la storia in cui siamo immersi poteva anche essere immaginata e raccontata in un altro modo, allora è ancora possibile smettere di raccontarci il finale che si offre come preconfezionato e iniziare a immaginare un racconto nuovo.