Giuliano e Simmaco. Ovvero il relativismo alle prese con la nuova reli
Con Mauro Trentadue, Lorenza Mantovani e Alessia Sannicolò
La biografia di Giuliano è quasi completamente da riscrivere. Non perché le fonti abbiano di recente rivelato novità su di lui, ma perché l’astio quasi bimillenario che i cristiani hanno riversato sul suo nome è riuscito ad ottenebrare il giudizio di generazioni di studiosi. L’appellativo con il quale la tradizione lo ha, per lo più, acquisito, risuona nella storia come un’ingiuria; i cristiani lo hanno etichettato come apostata, parola greca che lo addita ai contemporanei ma soprattutto ai posteri come traditore, rinnegato, eretico. L’imperatore Flavio Claudio Giuliano, però, fu tutt’altro. Anche se oggi ad occuparsi di lui sono quasi esclusivamente filologi e storici del tardoantico, Giuliano fu e si sentì essenzialmente un filosofo.
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