Nuove generazioni e criminalità organizzata: il fascino della tradizione o della dissociazione?

Una storia raccontata da chi ha seguito la pericolosa evoluzione della ’ndrangheta. “Un ponte sull’abisso” è il frutto di un vissuto giornalistico maturato in anni trascorsi a descrivere le “imprese” di fazioni perennemente in guerra per assicurarsi il predominio mafioso. In una realtà fatta di riti, formule e giuramenti ispirati a logiche di sopraffazione, con masse votate all’obbedienza cieca per ricercare una pace interiore fittizia, si erge a protagonista una ragazza pronta a ribellarsi a un destino stabilito da altri. Maria, nipote di un boss, va controcorrente scegliendo la strada della denuncia, unico strumento utile per minare alle fondamenta il castello delle certezze mafiose. Nella sua azione c’è un messaggio di speranza indirizzato, soprattutto, alle giovani generazioni chiamate a sostenere quanti lavorano per cambiare un mondo rovinato dal retaggio di regole tribali, puntando ad assicurare un futuro di legalità, giustizia e libertà a una terra difficile come la Calabria.