Simone Weil e il colonialismo francese. Perché l’imperialismo francese
Con Mauro Trentadue, Lorenza Mantovani e Alessia Sannicolò
Contro tutti coloro che l’avrebbero additata come una sognatrice, Simone Weil ragiona politicamente con una sagacia e una sapienza davvero rare. I francesi sono abituati a considerarsi come gli esportatori privilegiati di democrazia e conoscenza: i popoli colonizzati, dunque - nella testa del cittadino medio della République - non hanno mai nulla da eccepire rispetto al loro dominio, che appare appunto come un fatto del tutto naturale, come una logica conseguenza di una differenza evidente. Simone Weil, da francese, si avvede benissimo di questo difetto prospettico dei suoi connazionali e proprio per questo motivo adotta l’arma del sarcasmo, per denunciarne gli esiti grotteschi e gli impliciti pregiudizi, nella speranza di innescare in loro una sorta di svolta maieutica.
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